Possibile relazione tra anticorpi antifosfolipidi ed eventi embolici nella endocardite infettiva


Gli anticorpi antifosfolipidi ( aPL ) possono attivare le piastrine e contribuire alla crescita vegetativa e all'embolizzazione nell'endocardite infettiva .
Sono stati determinati i valori degli anticorpi antifosfolipidi come predittori di eventi embolici nella endocardite infettiva.

Sono stati studiati 186 pazienti con endocardite infettiva definita ( criteri Duke-Li, tutti i tipi di endocardite infettiva ) dal Registro prospettico Nanc-IE ( 2007-2012 ) che avevano tutti un campione di sangue congelato ed erano stati sottoposti ad almeno una procedura di imaging per rilevare gli eventi embolici asintomatici o confermare eventi embolici sintomatici.

Gli anticorpi anti-cardiolipina ( aCL ) e anti-beta2-glicoproteina I ( beta2-GPI ) ( IgG e IgM ) sono stati valutati dopo la fine dell'inclusione dei pazienti.
È stata studiata la relazione tra anticorpi e il rilevamento di eventi embolici dopo la diagnosi di endocardite infettiva.

Almeno un evento embolico è stato rilevato in 118 pazienti ( 63% ) ( 52 eventi cerebrali, 95 eventi in altre aree ) dopo la diagnosi di endocardite infettiva in 80 ( intervallo di tempo tra diagnosi di endocardite infettiva ed eventi embolici: 5.9 giorni ).

È stato rilevato almeno un anticorpo aPL in 31 pazienti ( 17% ).

Il rilevamento di eventi embolici nel tempo dopo la diagnosi di endocardite infettiva è stato più frequente tra i pazienti con IgM anti-beta2-GPI ( log-rank P=0.0036 ) e quello di embolia cerebrale tra i pazienti con aCL IgM e IgM anti-beta2-GPI (log-rank P=0.002 e P minore di 0.0001, rispettivamente ).

Fattori predittivi di eventi embolici sono stati IgM anti-beta2-GPI ( HR=3.45, P=0.0045 ), creatinina ( 2.74, P=0.0005 ) e dimensione della vegetazione ( 2.41, P=0.0014 ).

Fattori predittivi di embolia cerebrale sono stati aCL IgM ( HR=2.84, P=0.016 ) e IgM anti-beta2-GPI ( 4.77, P=0.0018 ).

In conclusione, la presenza di anticorpi antifosfolipidi e IgM anti-beta2-GPI è risultata associata a eventi embolici, in particolare a quelli cerebrali, e potrebbe contribuire a valutare il rischio embolico di endocardite infettiva. ( Xagena2018 )

Selton-Suty C et al, Heart 2018; 104: 509-516

Cardio2018 Inf2018



Indietro

Altri articoli

È stato quantificato il rischio comparativo di trombosi con sindrome trombocitopenica o eventi tromboembolici associati all'uso di vaccini COVID-19 a...


Durante il monitoraggio periodico delle segnalazioni di sospetta reazione avversa condotto a livello nazionale ed europeo, in data 08/03/2021, l’Austria...



L'Acido Tranexamico riduce il sanguinamento chirurgico e riduce la morte causata da sanguinamento nei pazienti con trauma. Le meta-analisi di...


I pazienti con sindrome coronarica acuta sono a rischio di eventi di malattia arteriosa periferica ( PAD ) e tromboembolismo...


Non è chiaro se l'anticoagulazione avvantaggi i pazienti con insufficienza cardiaca ( HF ) in ritmo sinusale. Lo studio clinico...


I malati di tumore affrontano un aumentato rischio di tromboembolia arteriosa; tuttavia, non è sicuro quando inizi questo rischio in...


La malattia infiammatoria intestinale [ IBD ] è associata a un aumento del rischio di tromboembolismo venoso ( VTE )...


Gli anticorpi antifosfolipidi ( aPL ) possono attivare le piastrine e contribuire alla crescita vegetativa e all'embolizzazione nell'endocardite infettiva . Sono...